OTTOBRE 2020 – Riepilogo delle mie letture, recensione romanzi “spirituali”

“Caro amante della carta e della penna… Eccoci qua! Finalmente ci conosciamo, anche se, a dire il vero, tra articoli, foto e pensieri in libertà ritengo di averti svelato, pezzetto dopo pezzetto, una buona parte di me.

 

Tu come stai? Che cosa fai? Come passi le giornate, in attesa di un nuovo, probabile, lockdown? Sei nel gruppo degli speranzosi? In quello degli spaventati? In quello degli obbedienti? In quello dei protestanti? Io, personalmente, ho deciso di restare in quello degli amanti della vita, che passa, necessariamente, anche attraverso i libri.

Perciò ho pensato di inaugurare questa nuova “rubrica”, una sorta di vetrina dentro alla quale parlare essenzialmente di libri: romanzi, saggi, manuali, quaderni, diari segreti e tutto ciò che, di scritto, amo, oppure ho amato, durante la mia esistenza. Perché se la nostra libertà, oggi, viene nuovamente messa a dura prova, le parole, quelle, non ci abbandoneranno mai, soprattutto non adesso, nel momento del bisogno. Attraverso le parole, ormai lo sai, si costruiscono continenti, pianeti, galassie intere, luoghi inesplorati che non chiudono alle 18, si possono avvicinare persone e cose senza timore di contagi, si può respirare un ossigeno dentro al quale i virus vivono solamente se noi decidiamo di concederglielo.

E allora eccomi qua! Oggi, visto anche il mese “speciale” volevo discutere un po’ con te di romanzi “spirituali”, di tesori fragili e preziosi che siano di carta o di pellicola, di storie al confine tra questo e l’altro mondo e di piccole esperienze personali legate al tema dello spirito, dei sogni e dei brividi che, talvolta, ci assalgono senza un perché. Si dice che, quando una persona rabbrividisce di colpo, la morte le stia passando accanto… O forse no, magari siamo stati noi a passare accanto a lei, forse con una scelta banale, del tipo attraversare la strada un attimo prima o dopo per fermarci a guardare una vetrina, abbiamo fatto la differenza; magari in una realtà contemporanea ed alternativa la morte non ci ha solo sfiorati ma ha influenzato pesantemente il corso della nostra esistenza.

Esistono varchi, tra questi mondi, come sosteneva Eugenio Montale? Ti è mai capitato di pensare, di sperimentare, di rabbrividire, di sforare, per un qualsiasi motivo, nell’ineffabile Aldilà? E ti sarebbe piaciuto restarvi oppure sei tornato indietro di corsa?

“Io credo che la morte sia solo una porta. Quando essa si chiude, un’altra si apre. Se tenessi ad immaginare un Paradiso io immaginerei una porta che si apre e dietro di essa lo troverei lì [Lui], ad attendermi” ( Dal film Cloud Atlas).
Io, sinceramente, non so quale decisione potrei prendere.
Buona visione!”

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