La Buona Storia

Caro amante della carta e della penna, ti sei mai chiesto come nascano le trame dei romanzi? Come fanno i maestri della letteratura a creare storie avvincenti, fantastiche, inspiegabilmente coinvolgenti? Ma, soprattutto, è possibile farlo anche per i comuni mortali? Leggimi, amico mio e cerchiamo di addentrarci assieme attraverso il mare magnum delle buone intuizioni.

“Non sei fregato veramente finchè hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla” – Alessandro Baricco

Di ispirazione abbiamo già parlato in un mio precedente articolo, sviscerandone natura, forma, fonte, presente, passato e (speriamolo) futuro. Ma come comportarsi, invece, quando l’ispirazione è arrivata e ci ha fornito una buona intuizione… E basta? La rete è piena di articoli che spiegano come scrivere qualsiasi cosa, una volta che hai in mano una trama, oppure come svilupparla trasformandola in un arzigogolo intricato ed avvincente, una volta che hai lo schema ben chiaro sul tuo blocchetto per gli appunti. Che cosa fare, invece, se non hai nient’altro che un’intuizione, questo lo dicono in pochi. Io cercherò di darti una mano.

Creare una buona storia non è solo difficile ma è una missione, che varia a seconda della persona che la sta creando, al suo sentire, a ciò che le risuona nel profondo ed è strettamente correlata alle esperienze che ciascuno di noi ha fatto nella propria vita.

Perché, diciamoci la verità, se, come Anastasia Steele la protagonista di 50 sfumature di grigio, hai sempre utilizzato la cintura solamente per reggere meglio i pantaloni in vita, sarà difficile che, a partire da un semplice ed “innocuo” oggetto quotidiano, ti venga in mente la storia più erotica che tu abbia anche solo osato immaginare. Per me una cintura è una cintura e basta. Per Christian Gray potrebbe essere qualcosa di più…

“ Vieni, voglio mostrarti la mia stanza dei giochi.” – E.L. James

E allora… Spazio alle cinture e all’osservazione!

I corsi di scrittura creativa sono certamente un ottimo mezzo per mettersi all’opera, per riuscire a scavare dentro di sé, per poter ricavare il meglio da ciò che ci accade, nella vita di tutti i giorni e poterlo così trasformare in arte letteraria ma non sono tutto. Una volta che arriva l’intuizione, con un pizzico di tecnica e disciplina, riuscire a creare una trama avvincente ed interessante potrebbe quasi essere un gioco da ragazzi.

Insomma, come diceva il Visconte di Tocqueville: “In una rivoluzione, come in un racconto, la parte più difficile è quella di inventare un finale”.

 

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    Trova un’idea. Se ne hai una in agguato da qualche parte, va bene! Se non è così, trovane una, o disegnala nella tua mente, o svolgi uno dei numerosi esercizi di creatività che puoi trovare sul web. Non è necessario che sia già una storia ma è necessaria almeno un’intuizione per iniziare. Un’intuizione può essere qualsiasi cosa: una frase, un volto, un personaggio o una situazione, l’importante è che la trovi appassionante e intrigante. Qualcuno di voi si ricorda come ha fatto “Emmett Doc Brown”, il geniale e pazzo scienziato protagonista del film “Ritorno al futuro” ad avere l’intuizione che lo ha portato a creare il suo mitico “flusso canalizzatore”, il cuore della sua macchina del tempo? C’erano di mezzo un orologio, un lavandino, un water, un bernoccolo…Ecco, cose semplici e genuine! E senza scomodare i mostri sacri di Hollywood, per il mio romanzo “Ewas”  l’intuizione è arrivata dalla lettura di un articolo di giornale su “Huntsville”, il penitenziario a maggior tasso di pena di morte di tutti gli Stati Uniti d’America. La tematica era talmente interessante che le mie rotelline hanno iniziato a girare e…Non si sono più fermate!

 

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    Trasforma l’intuizione in un’idea per una storia. Questa è la chiave di volta della storia stessa. Ma come diavolo si fa, ad esempio, a trasformare la vaga figura di un’adolescente senza una madre in un’idea per una storia? In primis, ricordiamoci sempre che le persone amano due cose: le altre persone ed i conflitti in cui calarci appunto gli altri esseri umani. Scenario, prospettiva, paesaggio…Viene tutto dopo. Ma prima, al cuore di una storia, ci deve essere una persona di fronte ad un dilemma. Ora prendiamo la nostra adolescente senza madre ed iniziamo a farci delle domande: chi sarà mai? Da dove viene? A cosa mira? Ha paura di qualcosa? C’è qualcuno che la ama? E questo amore è per caso a rischio? Fragilità, tensione, conflitto… E arriva Valentina, la protagonista di Ewas. Una volta che hai un personaggio con una sorta di conflitto, hai l’idea per una storia. Non devi fare altro che prendere nota di questa storia appena creata…

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    1. Trasforma ora l’idea in una trama. Qui arriva la parte difficile. Hai un’idea di alto livello per una storia, ma come fare a trasformarla in una trama? Io di solito, sia quando leggo che quando scrivo, faccio una cosa che, forse, ti sorprenderà: inizio quasi sempre dalla fine. La nostra Valentina, alla fine, riuscirà ad amare ed a crescere? A cosa dovrà rinunciare, per poter raggiungere davvero ciò che desidera? In generale, le cose che si perdono (vite, amici, amori, famiglie, animali, affetti di qualsiasi tipo), i sacrifici che facciamo per raggiungere il nostro obiettivo, rendono grande una storia semplice. E più grande è il sacrificio più intenso sarà il finale e, dunque, la nostra storia.

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    Pensa ai personaggi. Ora, hai un conflitto, hai i personaggi, e hai una situazione iniziale e una finale. Se hai ancora bisogno di aiuto per la trama, quello che devi fare è pensare ai personaggi. Dà loro consistenza. Costruisci sugli amici, le famiglie, il lavoro, le storie personali, le esperienze di vita, i bisogni e i desideri. Rendi umani, troppo umani, anche i personaggi che umani non sono. Mettili in mezzo ai dubbi, falli stare sulle spine, ascoltali e guardali agire mentre attraversano, più o meno dilaniandosi, i mari impetuosi delle loro esistenze. Vivere è tutt’altro che facile. Più i personaggi sono reali, più incontreranno imprevisti e contrattempi e più la tua storia si arricchirà. E’ semplicemente la vita, baby!

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    Sviluppa i punti della trama. Ora che hai i personaggi e la fine della storia, descrivi i personaggi nel loro mondo e guardali interagire. Accertati di prendere appunti. Forse uno di loro ottiene un’importante promozione. Forse l’adolescente magra e sparuta compete con la più bella del paese per l’amore di un uomo dal giubbotto in pelle. Tira fuori delle idee su come ciascuno di loro potrebbe influenzare il suo mondo, e su come questo potrebbe influenzare lui..

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    E per finire…Lo so, avevo detto 5 suggerimenti ma ci deve essere sempre un gran finale… Cambia la disposizione o ridisegna la trama, come occorre. Una volta che decidi quali scene descrivono meglio la catena di eventi che portano all’apice della tua storia, puoi decidere di volerne cambiare i contorni, o addirittura cambiare l’apice. Questo è scrivere: è non essere mai sicuri di niente! Scrivere è un processo creativo, e qui le cose non sono mai sfaccettate in modo ordinato e prevedibile! Potresti arrivare alla fine e decidere di cambiare tutto, oppure tornare all’inizio ed eliminare un personaggio chiave. Non ti scoraggiare e, soprattutto, non buttare via nulla, conserva personaggi ed avventure ben scritti nel tuo taccuino per gli appunti: ci sono milioni di storie che aspettano solamente di venire alla luce e chissà che quello che ti sembra inutile ora non possa diventare il tuo prossimo successo editoriale.

Caro collega, spero che questa rassegna di consigli pratici e riflessioni possa aiutarti ad addomesticare la trama che, certamente, già si agita dentro il tuo cervello, in attesa di poter essere messa su carta.

“E’ duro fallire ma è ancora peggio non aver cercato di avere successo” – Theodore Roosevelt

E se conosci altre tecniche o suggerimenti per scrivere una storia con la S maiuscola scrivi un commento qui sotto! Non si sa mai che ci venga una buona idea di gruppo…

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