Anche l’Occhio vuole la sua Parte…

Caro amante della carta e della penna, come prosegue la tua vita tra le montagne russe dell’esistenza? Tra una discesa e una salita che ne dici di sederti a riflettere con me?

“Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare.” – Federico Fellini

Ormai ho perso il conto dei giorni e delle fasi ma ogni mattina mi sveglio e mi sembra che la quarantena e la pandemia siano un brutto ricordo che spero di archiviare presto tra le pagine del diario della mia vita. Nel frattempo, tra una giornata di lavoro ed una trascorsa a sognare mi è capitata una cosa strana…

Ebbene sì, anche io ho fatto un po’ di ordine: nella mia casa e, probabilmente, anche dentro alla mia testa. Non sono sicurissima che ogni cosa abbia trovato la giusta collocazione, soprattutto all’interno del mio cervello ma lì di spazio ce n’è tanto e non sembra esserci il rischio di sovraffollamento. Sulla mia libreria, invece, le cose vanno decisamente peggio: tra libri, fotografie e peluche e poi altri libri e ancora libri accatastati in pile precarissime, avrei bisogno di una di quelle magie alla Mago Merlino, che mi permettano di restringere tutto per riporlo, con discrezione, da qualche altra parte. Che ci vuoi fare: sono fatta così. Non si butta via niente in casa mia, soprattutto se si tratta di libri. Si accarezzano, si spolverano. Ognuno di loro si trova sulla mia libreria per un motivo ben preciso e, anche se non sono solita rileggere una seconda volta un romanzo, salvo qualche rarissima eccezione, non potrei mai liberarmene, sarebbe come strappare via neuroni al mio cervello. Come si potrebbe vivere, poi?

Capita anche a te? Resisti alla tentazione di buttare? Sopravvivi, come me, in mezzo al caos e fatichi a recuperare spazio? Ma poi, alla fine, un angolino c’è, sempre, per tutti i miei tesori di carta vecchi e nuovi. Salvi anche stavolta!

Riordinando ho fatto delle piacevoli scoperte che mi piacerebbe condividere con te. Ecco il motivo del mio articolo di oggi: chiacchierare di libri, libri speciali, libri da cui sono stati tratti altrettanti film, film indimenticabili. Solitamente capita che le pellicole di celluloide mi deludano un pochino, rispetto alle pagine stampate: manca qualcosa, oppure la rappresentazione di un personaggio, il taglio che gli viene dato, stride e cozza con ciò che la mia fantasia aveva già abbondantemente immaginato. E’ un po’ come venire traditi dal proprio migliore amico. Non sempre le trasposizioni cinematografiche riescono a condurmi là dove il medesimo romanzo mi ha portata, donandomi un paio di formidabili ali…

Con qualche egregia eccezione. Di solito tendo a leggere prima i libri e solo raramente vado al cinema a vederne l’incarnazione sullo schermo, così non rischio di rimanere delusa. Però, a volte, capita che la magia si ripeta ed addirittura si amplifichi al cinema, quando, miracolosamente, gli intenti del regista coincidono più o meno con quelli dell’autore e con i miei sentimenti ed allora sì che la creazione prende l’aspetto della perfezione. Perciò oggi voglio presentarti cinque film che, per i più svariati motivi, mi sentirei di consigliarti prima o dopo la lettura del relativo romanzo da cui sono stati tratti, cinque piccole perle di una collana che, sicuramente, potrebbe contarne molte di più ma, si sa, il troppo stroppia e allora cominciamo!

“Il cinema è la scrittura moderna il cui inchiostro è la luce.” – Jean Cocteau

  • 1

    Lolita di Adrian Lyne. Ricordo che mi portarono al cinema che non avevo ancora compiuto diciotto anni. Naturalmente, la lettura del libro mi era stata interdetta a casa ma una zia piuttosto progressista mi chiese di accompagnarla a vedere un film interessante e del quale non mi disse di più. La pellicola mi folgorò, facendomi riflettere per parecchie settimane e spingendomi all’immediata ricerca del romanzo da cui il film era stato tratto. Io non sono certamente una critica cinematografica ma devo dire che, a posteriori, trovai il film assolutamente fedele all’opera di Nabokov: sensuale, violento ma tenero, disperato, moderno eppure antico, un’unione di sofferenze, un grumo di dolori e speranze, una vicenda talmente umana da risultare grandiosa anche nella miseria che rappresenta. Perché Lolita è innanzitutto una storia di gente e di carne, di corpi e di cuori, è una lotta interiore tra il lecito ed il desiderio, tra i demoni ed il paradiso. Ed, alla fine, chi rimane giocato, incastrato, distrutto dal gioco è l’adulto, seduttore e sedotto, manipolato e macinato dalla fanciulla cui ha rubato l’innocenza per amore. Niente, credo, mi ha colpito di più di questo film che ho apprezzato, riguardandolo in diversi momenti della mia vita, per le sfumature che è sempre capace di trasmettere. E Jeremy Irons, oltre ad essere stupendo ai miei occhi, incarna nelle fattezze, nelle movenze, nelle espressioni il protagonista del romanzo meglio di quanto James Mason abbia saputo fare nell’omonimo film di Stanley Kubrick.

  • 2

    Cloud Atlas. Un  romanzo che è come una scatola cinese, un labirinto intricato, un’unione di storie che si leggono una dentro l’altra, disorientante, visionario, che si svela per poi nascondersi di nuovo. Una sfida incredibile e quasi impossibile già per il lettore, figuriamoci per chiunque tenti di metterne le parole su di una pellicola. Leggendo questo romanzo intenso, distopico, complesso, lunghissimo, ho avuto spesso la sensazione di essere stata incastrata dal gioco, incapace di smettere di leggere se non altro per capire come le storie che sono state scritte riescano ad armonizzarsi le une con le altre, dove vogliano andare a parare. Guardando il film, in parte fedele e in parte distante dalla propria radice, ho capito di essere andata nella giusta direzione… Fotografie che sembrano dei quadri, grandi attori che affrontano prove interessanti, che ti strizzano l’occhio e si nascondono sotto mentite spoglie, invitandoti a ritrovarli, che cambiano razza e sesso, portando in alto lo spirito di inclusione che anima tutto il racconto: le distanze non esistono, le esistenze sono tutte collegate, ciò che è stato tornerà ad essere e non ci perderemo mai. Da grembo a tomba…Non posso fare altro che consigliarvi di leggere il romanzo e di guardare il film trattenendo il fiato…

  • 3

    Suite Francese. Ho scoperto questo capolavoro per caso, facendo zapping una sera in cui l’insonnia stava avendo la meglio su di me. Non avevo sentito parlare del romanzo né dell’autrice, che, purtroppo, è rimasta vittima del regime nazista, lasciando incompiuto il proprio manoscritto. Pare che “Suite Francese” sia stato ritrovato dalla figlia dell’autrice in una valigia, ad anni di distanza dalla morte della madre. La pubblicazione delle pagine, di una parte dell’opera, suddivisa in “quadri” (che, da disegno dell’autrice avrebbero dovuto essere cinque ma si sono fermati a tre) è stata, a detta della figlia, una vittoria postuma di sua madre sul nazismo, su chi l’aveva assassinata. Ed anche io credo che sia così. Suite francese è una storia semplice che colpisce allo stomaco, quella di un amore negato, maledetto, mefitico, tra una francese ed un tedesco, uno che quella Francia l’ha occupata, uno che ha moglie e figli “a casa”, che viola un territorio, che ci arriva da “vincitore” ma che, in primis, è un essere umano, con un cuore, dei sentimenti ed un grande amore per la musica. Uno che la musica ce l’ha dentro e che finisce ad abitare con una donna, sposata controvoglia ad un uomo assente, che vive con la detestata suocera e sogna un avvenire diverso per se stessa. Le cose che cominciano sotto una cattiva stella, si sa, non vanno bene e nemmeno possono finire bene. Eppure lo si spera sempre, dall’inizio alla fine del film che, a mio parere, è ancora più pregnante del romanzo stesso. E poi Matthias Schoenaerts è un ufficiale tedesco da oscar! Vale la pena guardare questo film solo per lui, per quell’ultima carezza, conclusiva, al ventre di una donna cui non potrà mai dire le parole “ti amo”.

  • 4

    Espiazione. Il titolo, lo so, non è molto invitante e, francamente, quando il film uscì al cinema e il libro in libreria non mi avvicinai né all’uno né all’altro, proprio a causa di questo titolo decisamente poco amichevole, che fa presagire sventure e dolori… Per carità, l’opera mantiene le promesse scaricando addosso a chiunque, spettatore e lettore, una pentola piena zeppa di situazioni concatenate le une alle altre un po’ per sfortuna, un po’ per caso, un po’ perché, come sempre capita nella vita, gli avvenimenti più eclatanti, quelli capaci di sconvolgere intere esistenze derivano tutti da minuscole, inutili, scelte fatte a cuor leggero ogni giorno da miliardi di esseri umani. Espiazione è questo e molto di più, è la storia di due giovani che scelgono il momento sbagliato per scoprire di amarsi e di una ragazzina spinta dalle migliori motivazioni che finirà per ottenere l’opposto di ciò che desidera. Il film si discosta leggermente dal romanzo ma ciò non lo rende affatto inferiore all’opera letteraria da cui è tratto ed i protagonisti hanno la rarissima capacità di trasmettere, con una sola occhiata, righe intere di descrizioni e sentimenti. Non lasciatevelo scappare!

  • 5

    Fine di una storia. L’unico romanzo (ahimè, lo confesso) di Graham Greene che ho letto, forse il più intimista, così mi è stato detto. Ciò che mi ha spinto ad accostarmi a queste pagine è stata la recitazione e l’espressione tormentata di Ralph Fiennes, il protagonista dell’omonimo film, un uomo che ama una donna sposata, che sa di amarla e si odia per questo, un convinto materialista che si ritroverà a dover fare i conti con se stesso ed a rimettere in discussione tutto ciò in cui crede e non crede da sempre. La conclusione, amara, di una storia che non lascia spazio al futuro, è condensata nelle frasi finali del romanzo che il nostro Ralph recita magistralmente, come non ha fatto mai, nemmeno nel “Paziente Inglese” secondo me: “Ti odio, Dio, ti odio come se tu esistessi. […] Tu hai fatto abbastanza. Tu mi hai derubato abbastanza; io sono troppo vecchio e stanco per imparare ad amare; lasciami in pace per sempre”…

Caro amico della carta reale o virtuale, 5 romanzi ed altrettanti film non sono moltissimi ma sono un buon inizio, qualcosa da cui partire per una bella discussione, in attesa della prossima ordinanza regionale, del successivo comitato tecnico, di qualcosa che ci avvicini di un altro passo alla normalità.

E se tu hai altri 5 film tratti da romanzi che hai amato o detestato o se non ti piacciono quelli che ho citato beh, non hai che da farti avanti e farmelo sapere commentando l’articolo! Adesso i cinema hanno finalmente riaperto…C’è spazio per tutti!

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